#greenfriday2022:
un’occasione per ripensare il Black Friday

È iniziata anche quest’anno la settimana del Black Friday, caratterizzata da sconti e offerte che devono per forza essere “imperdibili”. Le aspettative da parte delle aziende sono cresciute al punto che è diventato obbligatorio lanciare una promozione durante tutta la settimana, e come agenzia siamo da settimane impegnati nella pianificazione di questo evento.

Quest’anno abbiamo deciso di abbracciare un importante cambio di prospettiva, che in rete ha assunto il nome di Green Friday. Si tratta di un evento nato per offrire un’alternativa al Black Friday: non un invito a non aderire ma ad acquistare dopo essersi soffermati a pensare all’impatto che la nostra azione avrà. L’impatto infatti non è mai solo di tipo economico, è anche sociale e ambientale. A chi sto dando i miei soldi? Quale impatto avrà sul pianeta la produzione di questo oggetto? È diventata opinione comune ritenere che la parola sostenibilità sia oggi di moda, tuttavia senza la consapevolezza e le competenze necessarie a comprendere cosa significhi rimane come una delle tante parole che vengono usate senza essere messe in pratica. Il risultato è che non serve a niente.

Alla logica dell’economia lineare basata sullo sfruttamento delle risorse è possibile affiancare pratiche di economia circolare, pensata avendo presente il fine, il “dopo” rispetto a quello che stiamo facendo oggi. È completamente sbagliato ritenere che in questo modo stiamo agevolando una regressione economica, che stiamo disincentivando i consumi in un momento in cui è così forte la necessità di una ripresa dell’economia. Lo sviluppo economico deve guardare al nostro benessere, ma non può non tenere conto della comunità globale in cui viviamo e del posto in cui viviamo, il nostro pianeta. È diventato necessario acquistare in modo consapevole, la buona notizia è che possiamo farlo senza dover necessariamente rinunciare a qualcosa, in modo particolare alle nostre passioni e, perché no, anche alla felicità che alcuni acquisti ci donano.

Oggi, la maggior parte dei prodotti nasce per finire in discarica, nel migliore dei casi destinati all’inceneritore: è bene sapere che possiamo fare moltissimo per modificare questo atteggiamento occupandoci di quale fine farà l’oggetto prodotto, a partire dalla fase di progettazione. Il nostro pianeta è invaso dalle microplastiche, che si trovano ovunque e ormai fanno parte dell’ecosistema al punto che si trovano anche in ciò che mangiamo. Il riscaldamento climatico del pianeta, dovuto al nostro comportamento, è una realtà che non possiamo più ignorare, e i cui effetti riguardano già tutti noi, a partire dalle estati sempre più lunghe e calde e alla presenza di fenomeni atmosferici violenti sempre più frequenti.

Non possiamo più acquistare ignorando il contesto in cui viviamo, questo è il senso dell’iniziativa a cui vogliamo aderire.

Categoria
Blog
Autore
Bruno Barbieri