La sfida di Google Shopping ad Amazon

Google ha lanciato negli Stati Uniti una nuova versione di Google Shopping, il servizio che permette di confrontare prodotti venduti online. Anche se il dominio di Google come motore di risposta rimane indiscusso (è il sito web più visitato al mondo, e il secondo è YouTube, proprietà di Google), le vendite sulla piattaforma di Amazon continuano a crescere a un ritmo molto veloce: solo nel 2017 sono aumentate del 30,8% rispetto all’anno precedente. Inoltre, nel recente rapporto annuale Jeff Bezos ha richiarato “tredici anni dopo il lancio, abbiamo superato su scala globale i 100 milioni di membri prime paganti“, numero mai stato rivelato finora.
Il ruolo di Amazon sta diventando importante anche come motore di ricerca, è abbastanza ovvio che Google stia dedicando energie per mantenere il suo ruolo anche nella fase di ricerca e valutazione di prodotti. Google Shopping è il servizio di Google (ricordiamo che è a pagamento per gli inserzionisti) che permette di confrontare prodotti e portare utenti all’ecommerce.

Annunciata per la prima volta a maggio, la nuova piattaforma – come scrive il sito di Forbes – personalizza i suggerimenti di acquisto in base alle preferenze degli utenti, e li indirizza ad acquistare prodotti direttamente da Google, ma anche da un rivenditore o in negozi vicini. Google, a differenza di Amazon, non si occuperà dello stoccaggio né della spedizione, ma offrirà la garanzia su determinati prodotti e rimborserà i clienti in cado di mancata puntualità nelle spedizioni.

Google Shopping è stato testato in mercati selezionati, tra cui la Francia. La maggior parte delle offerte di prodotti provengono da rivenditori con cui la società di Mountain View ha stretto una partnership. Tra questi ci sono Boxed, Walmart, Costco Wholesale e Target. La nuova piattaforma è attiva per gli utenti che hanno effettuato l’accesso ai propri account Google.

Una volta effettuato l’accesso, gli utenti vedranno una varietà di categorie diverse, insieme alle offerte dei rivenditori con cui Google ha stretto una partnership. Tuttavia, non si sa quando il portale arriverà nei paesi

Categoria
Blog
Autore
Bruno Barbieri