L’e-commerce in italia nel 2015 è crescuto del 16%

Prosegue inarrestabile la crescita dell’e-commerce in Italia: il 2015, rispetto al 2014, ha visto un +16%. Nel resto del mondo la crescita non è così marcata, ma c’è da dire che, mentre in Italia l’e-commerce vale solo il 4% del retail (16,6 miliardi di euro), negli altri paesi varia tra il 9% e il 17%. Si tratta di un periodo di notevole espansione, per questo non ci fermiamo mai di ricordare che le aziende Italiane non possono permettersi di non agganciare questo trend, per non ritrovarsi tra qualche anno con un un gap incolmabile rispetto alle aziende che hanno già iniziato. E non basta semplicemente di dotarsi di un software per la vendita on-line, si tratta prima di tutto di dotarsi del dna digitale fondamentale per vendere on-line in modo efficiente: questo dna va poi metabolizzato, e ci vuole tempo.

Alcuni dati che a nostro avviso è molto importante ricordare:
— i settori che più contribuiscono alla crescita sono il turismo, l’informatica ed elettronica di consumo, l’abbigliamento e l’editoria.
— nel 2015 17,7 milioni di italiani hanno effettuato almeno un acquisto, +11% rispetto all’anno precedente, spendendo in media quasi 950 euro a persona.
— in Italia gli acquirenti abituali sono 11 milioni, ma in UK sono 40 milioni, in Germania 47 e in Francia 31…
— il 96% degli acquisti avviene tramite Paypal
— le DotCom, come Amazon, eBay, Expedia, raccolgono il 54% delle vendite. Rassegniamoci, è evidente che ci sanno fare…
— del restante 46%, circa il 30% è costituito dal contributo delle imprese produttrici di servizi (viaggi, tour operator e compagnie assicurative). Ai retailer tradizionali è rimane quindi 16%.
— non c’è alcun pericolo che l’e-commerce uccida la vendita tradizionale: il consumatore utilizza l’online e l’offline non in maniera alternativa, ma semplicemente ricercando in ogni canale la soddisfazione di un bisogno specifico che si manifesta in un preciso momento.

Categoria
E-commerce
Autore
Bruno Barbieri